Concept

«Esistere non solo non è cosa facile, ma è anche cosa difficile da comprendere. Si viene al mondo senza averne fatto richiesta, e si è quasi sempre costretti a lasciarlo contro la propria volontà. Si nasce e si muore senza una ragione (che non sia di natura religiosa o metafisica) apparente. Il senso che con tanto accanimento cerchiamo di dare alla morte tende a colmare l'apparente insignificanza della nascita. Quando nasciamo, siamo come degli esseri catapultati nel mondo e veniamo a trovarci insieme ad altri enti (uomini e cose) la cui origine è altrettanto oscura e inspiegabile. La cura diventa così la struttura dell'esistenza, è intimamente connaturata ad essa, è la stessa esistenza. Non è una posa, un atteggiamento, che si può assumere e abbandonare quando si vuole, perché quando il cuore batte e l'aria filtra nei polmoni, non si può fare finta di non vivere. È la cura che muove i nostri passi».

Giuseppe Pulina, La cura. Anche tu sei un essere speciale (Zona editore, 2010, pp.71-72)



L’opera video di Maria Rebecca Ballestra vuole investigare il binomio sofferenza-cura come esperienza trasformativa radicale, e vuole farlo utilizzando la pratica artistica come elemento catartico che, attraverso l’uso del corpo, porta alla cura dell’anima, e viceversa. L’arte, attraverso la sua azione simbolico-sciamanica, che opera attraverso un’azione pratica, diventa un atto simbolico individuale e collettivo, un rituale che dall’individuo si allarga alla collettività.


La sofferenza ha in sé una profonda capacità trasformativa proprio a causa della sua radicale messa in gioco del corpo fisico, ma anche delle riserve mentali ed emotive di ogni singolo individuo e del cerchio di affetti che lo circonda, da esperienza viscerale può trasformarsi in percorso evolutivo di gruppo verso una maggiore empatia, restituzione, sensibilità e generosità.
Dal latino sub (sotto) e ferre (portare) la sofferenza è l'atto del sopportare, del resistere. Altresì, il "portare da sotto" implica l'essere forti, tanto da sostenere anche gli altri, oltre al proprio dolore, contenendo implicitamente già il concetto della cura.

La cura è responsabilità. La responsabilità che segue l'osservazione. Che sia una terapia medica o un accudire il progetto di una vita altrui, la cura è responsabilità. Non solo la cura come l’insieme dei rimedi usati per guarire da una malattia o l’opera prestata dal medico per guarire un ammalato, ma cura come pensiero attento e costante; sollecitudine, dedizione (ha avuto cura di lui fin dall’infanzia), riguardo, attenzione (fare qualcosa con cura, occuparsi di qualcosa, come anche in arte ed editoria la figura del curatore).

 

//update 10-08-2020 13:27